

Non puoi trovare questa varietà di orchidea nelle foreste pluviali!
Questa splendida orchidea è stata creata nel 1900 attraverso molti incroci con altre tre specie: Cochlioda, Miltonia e Odontoglossum.
In molti pensano che questa pianta sia fra le più belle disponibili sul mercato.
Appena sotto il terriccio è visibike il tubero che ha la funzione di riserva d’acqua quando la pianta è sottoposta a periodi di siccità.
Quando sfiorisce tagliate lo stelo del fiore alla base se lo stelo si sta seccando.
Mettetela in un posto più fresco di dove era per circa 3/4 mesi.
Dopo questo periodo potrebbero svilupparsi nuovi boccioli che in primavera fioriranno.
Potreste metterla o in un vaso dello stesso colore dei i fiori per creare quello un effetto tono su tono.
Oppure in un vaso di vetro alto, con le radici e la terra in vista.
Se vi ricordate di nebulizzarla quotidianamente, avrà la sensazione di ricevere una piacevolissima doccia tropicale.
Si può bagnare la Cambria immergendo il vaso in acqua a temperatura ambiente, aspettare che si inzuppi, togliere dall'acqua e lasciare che che dreni completamente.
Il nome deriva dal belga Charles Vuylsteker (1844 - 1927), proprietario di un grandissimo vivaio di orchidee in Belgio, che realizzò per primo l' incrocio da cui è nata questa specie.
Nel 1911 – 12 egli somma le qualità dell’Odontoglossum crispum, della Miltonia e della Cochlioda noetzliana.
Tutto questo avveniva agli inizi del 20° secolo, ma solamente verso gli anni 30 compare il nome “Cambria”, assegnato ad un successivo incrocio intergenerico, destinato a diventare famosissimo negli anni a venire: Vuylstekeara Cambria ‘Plush’.
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(tratto dal libro di Alfredo Cattabiani "Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante", Edizioni Oscar Mondadori. Un libro da leggere e consultare ! )
Nell'antica Cina le orchidee erano associate alle feste di primavera e venivano utilizzate per allontanare le influenze nefaste e in modo particolare la sterilità.
Il medico Dioscoride consigliava di mangiarne i tuberi delle orchidee come rimedio contro la sterilità.
Nel Medioevo si attribuivano alle specie nostrane di orchidee le stesse proprietà fecondatrici di cui parlavano gli Antichi, tant'è vero che le radici venivano utilizzate per confezionare filtri ed elisir d'amore.
I Greci chiamavano l'orchidea anche kosmosandalon, sandalo del mondo, per il labello rigonfio che si ritrova in molte specie spontanee nell'area mediterranea e assomiglia alla punta di una scarpetta.
Ma la bellezza del fiore dell'orchidea ha evocato anche il simbolo dell'Armonia, e perfino l'emblema della Perfezione spirituale, perché la bellezza carnale e terrena, come ha insegnato Platone, non è se non una materializzazione di quella invisibile ai nostri occhi di mortali.
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